Mosca:
Come cittadini britannici sono stati rivelati come i più grandi bevitori binge in Europa, i corrispondenti della BBC guardare atteggiamento europeo per l'alcol.
Un famoso detto afferma russo bere birra senza vodka è come buttare i soldi al vento. Pochi qui vedere qualsiasi punto mezze misure.
Vendite di birra e vino sono in aumento, ma rimane la vodka bevanda nazionale di scelta.
Mi è stata offerta vodka dagli allevatori hanno portato alla raccolta e dagli insegnanti il primo giorno di scuola.
Ed è lì, e inevitabile, quasi in ogni occasione sociale.
L'approccio russo è semplice. Una volta che un flacone è stato aperto è rozzo di non finirlo.
E questo significa che Downing scatto dopo scatto naso-grinze, innaffiato con tutto ciò che è più vicino. Di solito c'è un brindisi speciale per ogni round.
Non c'è una vera tradizione di una pinta di birra dopo il lavoro rapido. Avere un drink in Russia tende a significare qualcosa di sat-down e più gravi.
Viene di solito con qualcosa di più sostanzioso di una sacca di dimensioni extra-di patatine.
La cultura locale è in crescita per coloro che hanno i soldi ma la maggior parte dell'alcol viene consumata a casa, attorno al tavolo.
Gravi potabile rimane principalmente gioco di un uomo. Non c'è vergogna nell'essere poco ubriaco. Ma in alcuni ambienti rifiutare un giro è un segno di mancanza di rispetto e meglio evitare.
Gli uomini russi non vivono a lungo e alcol resta un fattore importante, specialmente tra i poveri.
Ogni estate decine di ubriachi sono pescate da fiumi e laghi. Ogni inverno, si trovano bloccati in cumuli di neve.
E in molti villaggi, l'ubriachezza è un modo di vita. Vodka fatta in casa - o Samogon - viene spesso usato al posto del denaro contante.
E 'fatto fino al 80% prova e testati con un fiammifero.
Spagna
Ci vuole solo un Domenica pomeriggio per vedere il diverso atteggiamento gli spagnoli hanno all'alcol rispetto agli inglesi.
Sono stato invitato a Domenica pranzo con gli amici spagnoli di un ristorante nel villaggio la scorsa settimana e in modo tipico, non vi era coinvolto l'alcol.
Ma non c'era modo di buttare giù il collo per fare spazio al prossimo drink.
Abbiamo iniziato con il vino come il cibo cominciarono ad arrivare.
Anche i ragazzi più giovani hanno avuto un piccolo bicchiere da sorseggiare in poi, anche se i loro genitori tenuto un occhio vigile.
Civilised approccio
Poiché il pasto finito, l'acquavite locale è stata condannata e la conversazione davvero iniziato.
Ma questo era un processo lento con il flusso di alcol temperato dalla snack, che continuavano ad arrivare al tavolo per tutto il pomeriggio.
C'era molto da bere, ma nessuno era caduta.
Era semplicemente a casa dopo un sonnellino pomeridiano Domenica.
Più tardi la sera, ho fatto una passeggiata lungo il porto turistico di Puerto Banus e ha trovato un ambiente molto diverso tra i giovani bevitori inglesi.
In uno dei bar sul lungomare principale, ci sono stati due addii al nubilato e un addio al celibato dando gli ultimi ritocchi al loro fine settimana - una occasione normale qui.
Era evidente che avevano né bevuto tutto il giorno o altro rabbocco dalla sera prima. Essi erano in cattive condizioni.
Queste signore elegantemente vestiti stavano facendo il giro dei colpi quando chiaramente un bicchiere d'acqua sarebbe stato meglio.
La gente del posto guardava con un senso di perplessità - perché gli spagnoli non amano correre qualsiasi cosa, compresa una bevanda.
Io amo la birra. Questo blog creato per condividere le mie conoscenze sulla birra a voi. Spero che vi piaccia
domenica 17 ottobre 2010
giovedì 14 ottobre 2010
La birra fa bene alla salute
Nato come uno slogan pubblicitario, che ha avuto grande successo, sembra che questo modo di dire abbia, inconsapevolmente, un fondamento di verità.
Su autorevoli riviste scientifiche, quali il British Medical Journal e Lancet, sono comparsi alcuni studi che sostengono che la moderata assunzione di birra riduce il rischio di infarto del miocardio negli uomini.
Il motivo, in via di ipotesi, è da ricercare nel fatto che la birra raddoppia i livelli ematici di Vit. B6 mentre riduce i livelli di omocisteina, un agente rischioso per le coronarie.
Una dose giornaliera di birra, pari a 30 gr. di alcol (equivalenti a circa 3 bicchieri da 0,25 cl), riduce del 24,7% i rischi di malattie cardiovascolari, come l’infarto e alcune forme di ictus cerebrale. Il consumo moderato di alcol, infatti, come provano i più recenti ed approfonditi studi internazionali, fa aumentare il livello di colesterolo HDL nel sangue. È stato calcolato che un solo bicchiere da 0,25 cl. di birra al giorno (circa 10 gr. di alcol) aumenta il livello del colesterolo ‘buono’ nel sangue del 4%; mentre 3 bicchieri di birra al giorno riducono il rischio di incidenti cardiovascolari del 17%: segno che la birra, insieme ad uno stile di vita sano, anche abbinata ad altre misure preventive come il controllo del peso, l’assunzione di antiossidanti e l’esercizio fisico, contribuisce al benessere in modo significativo.
Ma l’azione protettiva di un moderato consumo di birra, inoltre, è stata provata anche contro la formazione di calcoli biliari, contro l’osteoporosi e contro il diabete. Alcuni articoli pubblicati su America Journal of Epidemiology indicano nel basso contenuto di calcio e nella significativa presenza di magnesio propria della birra, i fattori preventivi contro il rischio della formazione di calcoli biliari e renali, che un consumo giornaliero e moderato (0,33 cl) può ridurre del 40%. Nella prevenzione del diabete, la birra consumata ai pasti, grazie alla scarsa quantità di zuccheri in essa contenuti, non influisce nell’innalzamento critico dei livelli di insulina come attestano gli studi pubblicati su British Medical Journal.
Anche contro l’osteoporosi la birra si rivela un ottimo preventivo: il luppolo, infatti, contiene principi attivi che prevengono il rilascio del calcio dalle ossa. Chi beve birra, infine, è più protetto dall’Helicobater pylori, organismo responsabile dell’ulcera gastrica e fattore di rischio per il cancro allo stomaco.
Importante, però, per giungere all’esatta valutazione del potere protettivo dell’alcol, e quindi della birra, tenere in considerazione altri importanti fattori variabili, i cosiddetti ‘confounders’, che, se ignorati, possono alterare i risultati della ricerca. Tra essi: lo stile di vita, la dieta alimentare seguita, le malattie pregresse.
MA QUANTA BIRRA SI PUÒ BERE AL GIORNO?
L’importante è non cedere agli eccessi: il che significa al massimo 2 o 3 bicchieri di birra al giorno da 0,25 cl l’uno. In questo modo si assumeranno infatti dai 20 ai 30 gr. di alcol, rimanendo all’interno della dose consigliata dai medici (che è appunto, al massimo di 3 drink al giorno).
Quindi invece dei cocktail è bene preferire la birra, anche per chi non sta a dieta!!!!
sabato 9 ottobre 2010
A scuola con lo chef / Fabio Barbaglini
Fabio Barbaglini, 33 anni, è autore di una cucina personale e creativa, che alla tecnica e allo studio sull’equilibrio affianca aspetti golosi e ludici: «amo cucinare quello che più piace a me stesso, per trasmettere le mie sensazioni» racconta.
Ai fornelli fin da giovanissimo, dopo aver girato per molte cucine europee e un’importante esperienza all’Antica Osteria del Ponte, dal 1998 al 2006 Fabio è stato chef patron del Caffè Groppi di Trecate, guadagnando ampi consensi. Ora è approdato al ristorante del Monterotondo Resort, sulle colline di Gavi. Per le Scuole della Città del gusto ha realizzato tre piatti – in passato proposti al Caffè Groppi - alla birra, ingrediente che gli dà interessanti spunti di riflessione sull’acidità e le sue sfumature.
Nelle ricette, molto lontane dallo stereotipo di “cucina alla birra” corposa e impegnativa e che colpiscono per la leggerezza e raffinatezza delle preparazioni, si alternano materie prime pregiate e quelle considerate “povere”. Così l’astice si sposa con le cime di rapa e con una inedita salsa di birra rossa e foie gras; il filetto di maialino speziato, laccato e cotto nella birra chiara, è un capolavoro di delicatezza con la sua salsa e le cipolline al cumino.
Infine un “dolce non dolce”: più un piatto per chiudere il pasto che un vero e proprio dessert, dove una grande birra doppio malto diventa una gelatina in cui sono sospese scaglie di cioccolato fondente al 100%, la cui spigolosità è riequilibrata da una morbida chantilly alla cannella. Buonissimo e... facile da preparare!
RICETTE
CODA DI ASTICE CON SALSA ALLA BIRRA E FOIE GRAS E CIME DI RAPA STUFATE
ingredienti per 8 persone:
per l’astice
4 astici di circa 400 g ciascuno
verdure per court-bouillon (1 cipolla, ½ porro, 1 carota, 1 gambo di sedano, 2 spicchi d’aglio, 1 cipollotto, 2 foglie di alloro, qualche grano di pepe)
1 lt di latte
per la salsa
350 cl di birra rossa artigianale (Hy Cuvée)
350 cl di fondo bianco di pollo o brodo di pollo sgrassato (in alternativa brodo vegetale)
200 cl di panna fresca
100 g di foie gras in terrina
3 scalogni
2 spicchi d’aglio
pepe in grani
per le cime di rapa
2 mazzi di cime di rapa
2-3 filetti d’acciuga
olio extravergine d’oliva
Procedimento
Per l’astice
Preparare il court-bouillon facendo cuocere le verdure, pulite e tagliate in grossi pezzi, in una pentola con il latte e dell’acqua. La cottura nel latte elimina l’eventuale gusto metallico di astici provenienti da mari esteri, e rende la carne più morbida. Quando il court-bouillon bolle, immergere gli astici ancora vivi. Far riprendere il bollore, poi spegnere il fuoco e lasciar ultimare la cottura a fuoco spento per circa 16-18 minuti, in base alle dimensioni degli astici che devono risultare cotti ma ancora morbidi. Al termine, scolare e far stiepidire. Una volta tiepido pulire l’astice: staccare la testa e le chele, aprire il carapace con le forbici e estrarre la carne a cui va eliminato il fegato. Recuperare la polpa anche dalle chele. Conservare l’astice cosparso con un po’ di olio extravergine d’oliva in una ciotola coperta da pellicola da cucina.
Per la salsa
Fare rosolare in una pentola lo scalogno, l’alloro, alcuni grandi di pepe misto schiacciati e 2 spicchi d’aglio in camicia schiacciati. Bagnare con la birra e fare ridurre fino a 150 cl, misurando il contenuto della pentola in un misurino. Aggiungere il fondo o brodo di pollo (o brodo vegetale)e far ridurre fino a 300 cl. Passare il tutto con un setaccio fine, schiacciando bene con un cucchiaio, poi aggiungere i cubetti di foie gras e frullare con un frullatore a immersione.
Per le cime di rapa
Pulire le cime di rapa lavandole e scegliendo solo le cime e le foglie più tenere le parti restanti si possono tenere per altri usi in cucina). Stufarle in un tegame con poco olio, le acciughe e uno spicchio d’aglio. Dare una scottata veloce, lasciando le verdure verdi e intere.
Presentazione del piatto
Disporre sul fondo del piatto della salsa tiepida (se necessario riscaldarla leggermente, senza però farla bollire). Sistemare sopra le cime di rapa e alcuni medaglioni di astice, eventualmente scaldato a bagnomaria o al vapore di una pentola in ebollizione. Questo piatto può essere servito come antipasto o come secondo.
--- ---
FILETTO DI MAIALINO LACCATO E COTTO NELLA BIRRA CON CIPOLLINE AL CUMINO
Ingredienti per 4 persone:
per il filetto
1 filetto di maiale di circa ½ chilo
1 kg di zucchero
1 kg di sale grosso grigio dell’Atlantico
500 g di miele (acacia o tiglio)
150 g di zucchero
10 cl di aceto rosso invecchiato
10 cl di aceto balsamico invecchiato
7-8 bacche di ginepro
3-4 grani di pepe rosa
3-4 chiodi di garofano
2 foglie di alloro
2 spicchi d’aglio
1,5 lt di birra chiara (Saint Hubert Artisanale De Luxe, o in alternativa una buona birra bionda)
per la salsa
2 patate
2 cipollotti
2 spicchi d’aglio
500 cl di birra chiara
200 cl panna fresca
brodo di pollo o vegetale
per le cipolline
300 g di cipolline
cumino in semi
olio extravergine d’oliva
sale, pepe
timo limone per decorare
Procedimento
Per il filetto
Mescolare in un recipiente ampio e non troppo alto 1 chilo di sale con 800 g di zucchero e un pugno di grani di pepe rosso schiacciati. Sistemarvi al centro il filetto di maiale precedentemente pulito dai nervi, ricoprirlo attentamente e lasciare a marinare per circa tre ore (il tempo di marinatura si può anche prolungare per alcune ore, ottenendo così una carne dal colore più intenso e quasi già “cotta”).
A parte caramellare il miele con 150 g di zucchero, facendo sciogliere in una padella a fuoco non troppo forte. Spegnere con gli aceti, aggiungere metà delle spezie, 2 spicchi d’aglio in camicia schiacciati e l’alloro e fare ridurre sul fuoco. Far raffreddare.
Trascorso il tempo di marinatura, lavare sotto l’acqua il filetto, asciugare e passare più volte nel caramello ormai tiepido. Se è possibile preparare il filetto in anticipo, spennellare il filetto con il caramello e lasciarlo in infusione almeno mezza giornata (fino a 2 giorni) rigirandolo e spennellandolo di tanto in tanto, o conservandolo sottovuoto in frigorifero. Più il filetto resta nel caramello, più la carne acquista un’aromaticità intensa e speziata.
Al momento della preparazione, portare a ebollizione in un tegame 1,5 lt di birra con un filo di olio, 2 spicchi d’aglio in camicia schiacciati e le rimanenti spezie; far bollire per pochi minuti, poi portare a una temperatura di 70° (controllare con un termometro). Immergere il filetto e far cuocere a fuoco spento (riaccendere però se la temperatura scende al di sotto dei 70°)circa 3-4 minuti per lato, anche in base al tempo di marinatura. Togliere il filetto dal liquido di cottura e far riposare tenendo in caldo, coperto con della carta stagnola.
Per la salsa
Fare rosolare in una padella con un filo d’olio i cipollotti e le patate affettati sottilmente e 2 spicchi d’aglio schiacciati. Bagnare con la birra, aggiungere il brodo e la panna. Fare ridurre, frullare e emulsionare con dell’olio extravergine d’oliva. Se necessario conservare coprendo la superficie della salsa con pellicola per alimenti.
Per le cipolline
Pulire le cipolline eliminando le barbe. Rosolarle in padella con olio, sale e pepe e 2-3 pizzichi di semi di cumino fino a quando saranno cotte.
Presentazione del piatto
Disporre sul piatto un poco di salsa. Tagliare il filetto a medaglioni e sistemarne due al centro del piatto, con accanto le cipolline. Finire con alcuni grani di sale Maldon e olio extravergine sulla carne. Decorare con un rametto di timo limone.
--- ---
COPPA CON GELATINA DI BIRRA BELGA DOPPIO MALTO, GOCCE DI CIOCCOLATO PURO E CREMA CHANTILLY ALLA CANNELLA
ingredienti per 8 persone:
per la gelatina
75 cl di birra belga doppio malto (Hy Super Beer)
80 g di zucchero di canna
7,5 g di colla di pesce (circa 3 fogli e ¾)
50 g di cioccolato puro 100% cacao (Domori)
per la crema chantilly
600 g di panna
120 g di zucchero
cannella in polvere quanto basta
Per la gelatina
Versare il contenuto della bottiglia di birra in una pentola con lo zucchero di canna e portare a ebollizione. Aggiungere la colla di pesce precedentemente ammorbidita in acqua fredda e ben strizzata, amalgamare per bene e distribuire in 8 coppe martini, possibilmente con l’aiuto di un dosatore. Riporre in frigorifero per far addensare la gelatina. Nel frattempo tritare con il coltello il cioccolato in scaglie sottili e setacciare in modo da fare precipitare le parti più fini, ottenendo una granella; conservare in frigo fino al momento dell’utilizzo. Una volta che la gelatina di birra sarà quasi completamente solidificata, dopo circa due ore, dividere equamente la granella di cioccolato nelle coppe, spingendo con l’aiuto di una forchetta o di un cucchiaino le gocce di cioccolato verso il fondo lasciandole in sospensione e e ben distribuite nella coppa. Far raffreddare e solidificare ulteriormente in frigorifero.
Per la crema chantilly
Montare la panna con lo zucchero e la cannella, lasciandola piuttosto morbida.
Presentazione del piatto
Levare le coppe dal frigo qualche minuto prima di servire, e asciugare l’esterno. Disporre 2-3 cucchiai di crema chantilly su ogni coppa servire.
Ai fornelli fin da giovanissimo, dopo aver girato per molte cucine europee e un’importante esperienza all’Antica Osteria del Ponte, dal 1998 al 2006 Fabio è stato chef patron del Caffè Groppi di Trecate, guadagnando ampi consensi. Ora è approdato al ristorante del Monterotondo Resort, sulle colline di Gavi. Per le Scuole della Città del gusto ha realizzato tre piatti – in passato proposti al Caffè Groppi - alla birra, ingrediente che gli dà interessanti spunti di riflessione sull’acidità e le sue sfumature.
Nelle ricette, molto lontane dallo stereotipo di “cucina alla birra” corposa e impegnativa e che colpiscono per la leggerezza e raffinatezza delle preparazioni, si alternano materie prime pregiate e quelle considerate “povere”. Così l’astice si sposa con le cime di rapa e con una inedita salsa di birra rossa e foie gras; il filetto di maialino speziato, laccato e cotto nella birra chiara, è un capolavoro di delicatezza con la sua salsa e le cipolline al cumino.
Infine un “dolce non dolce”: più un piatto per chiudere il pasto che un vero e proprio dessert, dove una grande birra doppio malto diventa una gelatina in cui sono sospese scaglie di cioccolato fondente al 100%, la cui spigolosità è riequilibrata da una morbida chantilly alla cannella. Buonissimo e... facile da preparare!
RICETTE
CODA DI ASTICE CON SALSA ALLA BIRRA E FOIE GRAS E CIME DI RAPA STUFATE
ingredienti per 8 persone:
per l’astice
4 astici di circa 400 g ciascuno
verdure per court-bouillon (1 cipolla, ½ porro, 1 carota, 1 gambo di sedano, 2 spicchi d’aglio, 1 cipollotto, 2 foglie di alloro, qualche grano di pepe)
1 lt di latte
per la salsa
350 cl di birra rossa artigianale (Hy Cuvée)
350 cl di fondo bianco di pollo o brodo di pollo sgrassato (in alternativa brodo vegetale)
200 cl di panna fresca
100 g di foie gras in terrina
3 scalogni
2 spicchi d’aglio
pepe in grani
per le cime di rapa
2 mazzi di cime di rapa
2-3 filetti d’acciuga
olio extravergine d’oliva
Procedimento
Per l’astice
Preparare il court-bouillon facendo cuocere le verdure, pulite e tagliate in grossi pezzi, in una pentola con il latte e dell’acqua. La cottura nel latte elimina l’eventuale gusto metallico di astici provenienti da mari esteri, e rende la carne più morbida. Quando il court-bouillon bolle, immergere gli astici ancora vivi. Far riprendere il bollore, poi spegnere il fuoco e lasciar ultimare la cottura a fuoco spento per circa 16-18 minuti, in base alle dimensioni degli astici che devono risultare cotti ma ancora morbidi. Al termine, scolare e far stiepidire. Una volta tiepido pulire l’astice: staccare la testa e le chele, aprire il carapace con le forbici e estrarre la carne a cui va eliminato il fegato. Recuperare la polpa anche dalle chele. Conservare l’astice cosparso con un po’ di olio extravergine d’oliva in una ciotola coperta da pellicola da cucina.
Per la salsa
Fare rosolare in una pentola lo scalogno, l’alloro, alcuni grandi di pepe misto schiacciati e 2 spicchi d’aglio in camicia schiacciati. Bagnare con la birra e fare ridurre fino a 150 cl, misurando il contenuto della pentola in un misurino. Aggiungere il fondo o brodo di pollo (o brodo vegetale)e far ridurre fino a 300 cl. Passare il tutto con un setaccio fine, schiacciando bene con un cucchiaio, poi aggiungere i cubetti di foie gras e frullare con un frullatore a immersione.
Per le cime di rapa
Pulire le cime di rapa lavandole e scegliendo solo le cime e le foglie più tenere le parti restanti si possono tenere per altri usi in cucina). Stufarle in un tegame con poco olio, le acciughe e uno spicchio d’aglio. Dare una scottata veloce, lasciando le verdure verdi e intere.
Presentazione del piatto
Disporre sul fondo del piatto della salsa tiepida (se necessario riscaldarla leggermente, senza però farla bollire). Sistemare sopra le cime di rapa e alcuni medaglioni di astice, eventualmente scaldato a bagnomaria o al vapore di una pentola in ebollizione. Questo piatto può essere servito come antipasto o come secondo.
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FILETTO DI MAIALINO LACCATO E COTTO NELLA BIRRA CON CIPOLLINE AL CUMINO
Ingredienti per 4 persone:
per il filetto
1 filetto di maiale di circa ½ chilo
1 kg di zucchero
1 kg di sale grosso grigio dell’Atlantico
500 g di miele (acacia o tiglio)
150 g di zucchero
10 cl di aceto rosso invecchiato
10 cl di aceto balsamico invecchiato
7-8 bacche di ginepro
3-4 grani di pepe rosa
3-4 chiodi di garofano
2 foglie di alloro
2 spicchi d’aglio
1,5 lt di birra chiara (Saint Hubert Artisanale De Luxe, o in alternativa una buona birra bionda)
per la salsa
2 patate
2 cipollotti
2 spicchi d’aglio
500 cl di birra chiara
200 cl panna fresca
brodo di pollo o vegetale
per le cipolline
300 g di cipolline
cumino in semi
olio extravergine d’oliva
sale, pepe
timo limone per decorare
Procedimento
Per il filetto
Mescolare in un recipiente ampio e non troppo alto 1 chilo di sale con 800 g di zucchero e un pugno di grani di pepe rosso schiacciati. Sistemarvi al centro il filetto di maiale precedentemente pulito dai nervi, ricoprirlo attentamente e lasciare a marinare per circa tre ore (il tempo di marinatura si può anche prolungare per alcune ore, ottenendo così una carne dal colore più intenso e quasi già “cotta”).
A parte caramellare il miele con 150 g di zucchero, facendo sciogliere in una padella a fuoco non troppo forte. Spegnere con gli aceti, aggiungere metà delle spezie, 2 spicchi d’aglio in camicia schiacciati e l’alloro e fare ridurre sul fuoco. Far raffreddare.
Trascorso il tempo di marinatura, lavare sotto l’acqua il filetto, asciugare e passare più volte nel caramello ormai tiepido. Se è possibile preparare il filetto in anticipo, spennellare il filetto con il caramello e lasciarlo in infusione almeno mezza giornata (fino a 2 giorni) rigirandolo e spennellandolo di tanto in tanto, o conservandolo sottovuoto in frigorifero. Più il filetto resta nel caramello, più la carne acquista un’aromaticità intensa e speziata.
Al momento della preparazione, portare a ebollizione in un tegame 1,5 lt di birra con un filo di olio, 2 spicchi d’aglio in camicia schiacciati e le rimanenti spezie; far bollire per pochi minuti, poi portare a una temperatura di 70° (controllare con un termometro). Immergere il filetto e far cuocere a fuoco spento (riaccendere però se la temperatura scende al di sotto dei 70°)circa 3-4 minuti per lato, anche in base al tempo di marinatura. Togliere il filetto dal liquido di cottura e far riposare tenendo in caldo, coperto con della carta stagnola.
Per la salsa
Fare rosolare in una padella con un filo d’olio i cipollotti e le patate affettati sottilmente e 2 spicchi d’aglio schiacciati. Bagnare con la birra, aggiungere il brodo e la panna. Fare ridurre, frullare e emulsionare con dell’olio extravergine d’oliva. Se necessario conservare coprendo la superficie della salsa con pellicola per alimenti.
Per le cipolline
Pulire le cipolline eliminando le barbe. Rosolarle in padella con olio, sale e pepe e 2-3 pizzichi di semi di cumino fino a quando saranno cotte.
Presentazione del piatto
Disporre sul piatto un poco di salsa. Tagliare il filetto a medaglioni e sistemarne due al centro del piatto, con accanto le cipolline. Finire con alcuni grani di sale Maldon e olio extravergine sulla carne. Decorare con un rametto di timo limone.
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COPPA CON GELATINA DI BIRRA BELGA DOPPIO MALTO, GOCCE DI CIOCCOLATO PURO E CREMA CHANTILLY ALLA CANNELLA
ingredienti per 8 persone:
per la gelatina
75 cl di birra belga doppio malto (Hy Super Beer)
80 g di zucchero di canna
7,5 g di colla di pesce (circa 3 fogli e ¾)
50 g di cioccolato puro 100% cacao (Domori)
per la crema chantilly
600 g di panna
120 g di zucchero
cannella in polvere quanto basta
Per la gelatina
Versare il contenuto della bottiglia di birra in una pentola con lo zucchero di canna e portare a ebollizione. Aggiungere la colla di pesce precedentemente ammorbidita in acqua fredda e ben strizzata, amalgamare per bene e distribuire in 8 coppe martini, possibilmente con l’aiuto di un dosatore. Riporre in frigorifero per far addensare la gelatina. Nel frattempo tritare con il coltello il cioccolato in scaglie sottili e setacciare in modo da fare precipitare le parti più fini, ottenendo una granella; conservare in frigo fino al momento dell’utilizzo. Una volta che la gelatina di birra sarà quasi completamente solidificata, dopo circa due ore, dividere equamente la granella di cioccolato nelle coppe, spingendo con l’aiuto di una forchetta o di un cucchiaino le gocce di cioccolato verso il fondo lasciandole in sospensione e e ben distribuite nella coppa. Far raffreddare e solidificare ulteriormente in frigorifero.
Per la crema chantilly
Montare la panna con lo zucchero e la cannella, lasciandola piuttosto morbida.
Presentazione del piatto
Levare le coppe dal frigo qualche minuto prima di servire, e asciugare l’esterno. Disporre 2-3 cucchiai di crema chantilly su ogni coppa servire.
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