giovedì 19 agosto 2010

Della Birra sul Web e sul correre a carponi

Oggi mi sento più filosofico del solito, quindi vi beccate il mappazzone :P Se state leggendo questo post evidentemente lo sapete già, ma chiariamolo per sicurezza: si fa un gran parlare della Birra su Internet. Che scoperta, direte voi… e avete ragione. Probabilmente questa osservazione non stupisce più nessuno ma  se ci pensate bene la birra è uno degli argomenti ( o forse “nicchie” ) più giovani nella grande rete… e sta crescendo molto velocemente. Facciamo un esperimento: ci sono un sacco di cose da dire, stavolta provo a fare un unico, lungo post. Se vi addormentate a metà però fate un fischio! :D
Ci sono siti, blog, forum dedicati alla nostra cara bevanda, alcuni dei quali erano già in piedi in tempi non sospetti. Sono diventati punti di riferimento e hanno davvero favorito la diffusione di una cultura birraria nel nostro Paese. Sempre più appassionati utilizzano “le nuove tecnologie” e quindi è naturale che anche sul Web nascano angolini dedicati alla Birra. Allo stesso modo, anche i Social Network sono veicolo di informazione, aggregazione e strumento di comunicazione birraria.
Cosa c’è di strano ? C’è che le informazioni sono davvero tantissime e “a portata di clic” per tutti. Come per altri ambiti, quindi, chi si sta avvicinando adesso a questo vasto mondo si trova davanti centinaia di fonti di informazione, centinaia di pareri diversi, centinaia di “personalità birrarie” che affollano gli schermi di tutto il mondo per dire la loro… e si finisce col non sapere più da che parte guardare.
Per evitare di trasformare questo post nel miglior corollario di banalità mai visto, vado subito al punto.
In Internet, nessuno sa che sei un cane. E forse è proprio per questo che dovresti parlare di Birra. (Se vuoi)
Ho preso in prestito un classico dogma della rete e no, non credo che i cani bevano molta birra. Ma si, sono uno di quelli che “Bene o male che sia, l’importante è che se ne parli”.
Certo, non è del tutto vero perchè se il 100% delle informazioni disponibili fosero sbagliate non servirebbe a nulla, però…

Gioie e Dolori

Ma cosa volete, sono un inguaribile ottimista e non ho ancora perso le speranze nella intelligenza delle persone. Mi rifiuto di credere che qualsiasi sia la propria passione, uno si fermi alla prima guida, al primo resoconto di un evento, alla prima recensione trovati. Anche le migliori pubblicazioni sull’argomento, i “testi sacri sulla Birra” per intenderci, riescono a descrivere alcune cose in maniera diversa una dall’altra, quasi fosero in disaccordo. L’importante è cercarle tutte le informazioni, e poi unire i puntini.
E qui casca l’asino direte voi, proprio perchè di asini in rete che ne sono molti. È vero, e se volete faccio il capitano della squadra ( cosa che circa un anno fa sembrava molto plausibile ). Ma siamo sicuri che tutti, ma proprio tutti quelli che scrivono la loro opinione su una birra o un birrificio lo faccia con secondi fini ? Per plagiare le masse forse, per profitto personale, oppure chessò… per infangare qualcuno? Davvero? Beh, allora possiamo evitare di discuterne, togliamo tutti i siti, blog e altre forme di comunicazione birraria e buonanotte.
Io invece penso che la birra sia uno dei tanti argomenti di cui la gente parla perchè è un interesse, un divertimento o una passione. Così come il punto croce, l’apicultura, la cucina etnica, lo skydiving o la concia delle pelli. Vogliamo fare due rapidi conti sulle proverbiali chiacchere da bar sul calcio ? No dai, evitiamo. O sterminiamoli tutti, come preferite.
Come in tutti i settori ci sono i maestri, gli indiscussi veterani, tanti vari appassionatimisti ed assortiti, nuovi arrivati e anche “voci scomode” ( e ce ne sarebero mille altri da segnalare, ma giusto per fare una rapida panoramica italiana… :) ). Queste persone hanno deciso di condividere le proprie opinioni e scoperte con chi nutre la stessa passione, o anche con chi sta muovendo i primi passi verso questo mondo ancora semi-sconosciuto. Per non parlare delle varie associazioni o gruppi di appassionati che giustamente, utilizzano proprio forum e newsgroup per crescere, discutere e tenersi aggiornati abbattendo la distanza geografica.
Secondo me questi “primi pionieri” sono un importantissimo volano per dare slancio alla cosiddetta “cultura birraria” proprio dove non c’è ( ossia da noi ). Certo, saranno pareri discordi, contraddittori e probabilmente faranno nascere discussioni… Ma l’alternativa è che rimanga un movimento sotterraneo, o peggio ancora che la formazione dei neofiti sia pilotata da grosse entità con interessi commerciali.
Quello che rende l’argomento birra tanto “delicato” di queti tempi è proprio il fatto di essere un argomento giovane, le fonti di informazioni sono poche e “tutti conoscono tutti”, la novità si diffonde rapidamente e i cambiamenti sono sotto gli occhi di tutti ( gli interessati). Probabilmente chi oggi va in cerca di informazioni mirate su certe birre lo fa perchè ha già un livello di preparazione superiore alla media ( o almeno una infarinatura che lo sprona a curiosare ). Quindi se invece di incappare in una magistrale enciclopedia brassicola trova blog personale ( con la relativa autorevolezza che ne deriva ) potrebbe nascere un certo disappunto.

I risultati ottenuti tramite il Web

Secondo me è il risvolto pratico della faccenda ad essere il più rilevante, eggià perchè con un po’ di buona volontà e impegno si creano anche tante belle cose, sapete :)
Giusto per fare qualche esempio, come non nominare Mark Dredge, che “birrabloggando” a titolo personale con il suo Pencil & Spoon è stato eletto British Guild of Beer Writers New Media Writer of the Year” che… come dire, è una bella soddisfazione.
Sempre grazie agli sforzi di Mark e altri nomi noti della blogsfera birraria inglese è anche nata l’iniziativa del Beer Swap. Tra un post, un Tweet e qualche email si è creato un circuito di “scambio recipoco” di birre locali molto interessante. Io ti mando le mie e tu mi mandi le tue insomma, e poi cambiamo le coppie. Bello no ?( Si, ci vorrebbe anche in Italia ma quando l’ho nominato ad Andrea qualche tempo fa, mi ha fatto notare che non tutti gli interessati avrebbero un birrificio locale a portata di mano, senza contare l’affidabilità delle nostre poste… :\ )
A proposito di Andrea, ha studiato e realizzato La prima indagine on-line sui consumatori italiani di birra artigianale cosa che nessun ente aveva ancora fatto. E per la cronaca, esporrà i risultati al Pianeta Birra di Rimini al fianco di grandi nomi del panorama birrario.
Ci sono poi siti super partes (o quasi) che si propongono di offrire a tutti gli appassionati uno strumento per dare un parere sulle birre assaggiate e quindi, poter tirare le somme delle più o meno buone. Ovviamente anche qui la polemica può scattare fin troppo facilmente ma è pur vero che, sulla base dei pareri di migliaia di utenti, la statistica dice che che se viene individuato “un migliore”, un motivo deve esserci. Ed è così che per esempio, il nostrano Ma Che Siete Venuti A Fà si è guadagnato il premio di miglior pub birrario del mondo, Riconfermando se mai fosse necessario la crescita esplosiva e l’eccellenza della passione birraria del nostro paese.

La Birra 2.0 che verrà

E chissà cos’altro succederà in futuro. Insomma questo della birra su internet viene spesso dipinto come un piccolo mondo molto più brutto di quanto sia in realtà. Sembra che in molti si sforzino di farlo sembrare un campo di battaglia, più che una piazza di aggregazione. Purtroppo per “l’interessata”, temo che finchè questa visione delle cose non cambierà, le potenzialità della Rete saranno sottovalutate e poco sfruttate. Anzi, potrebbe essere visto proprio come uno strumento controproducente. Peccato per un mondo,  quello della birra di qualità, che soprattutto in un campo fertile come il nostro mercato potrebbe fare grandi cose.
Io intanto vado a prendere un birra… e stiamo a vedere ;)

Nessun commento:

Posta un commento