giovedì 6 gennaio 2011

La cucina alla birra


Preferite una bionda, una rossa oppure una bruna? Non equivocate, qui si parla di birra! Ognuno, infatti, ha le sue preferenze. Anche perché ne esistono decine di varietà differenti per aroma, gusto e profumo. C’è a chi piace berla ghiacciata insieme a una pizza, chi non la sopporta proprio e chi la usa in cucina come se fosse vino, in quanto ogni piatto acquista un sapore diverso in base al tipo di birra usato per cucinarlo. La birra è sorprendentemente versatile in cucina ed è adatta a preparare vari piatti, dall’antipasto al dessert. Non ci credete? Basta provare. Volete, ad esempio, rinnovare il solito antipasto? Seguite l’ultimo trend in cucina: le gelatine a base di birra. Semplicissime da realizzare, mescolando qualche foglio di gelatina alimentare - precedentemente ammollato e sciolto in un po’ di liquido – con la birra preferita, dopo qualche ora in frigo sono pronte per essere tagliate a cubetti e servite con formaggi, carni lesse, verdure, salumi e perfino pesci affumicati. Volete cimentarvi in succulenti piatti unici alla birra? Utilizzate carne di maiale, manzo e vitello. Provate la gustosa “carbonade” belga - fettine di manzo rosolate nell’olio, quindi portate a cottura nella birra (belga ovviamente), con cipolle a fette – accompagnata da un ricco purè di patate oppure il celebre manzo “alla Guinness” cotto nella tipica birra scura irlandese, o magari l’arrosto di maiale alla danese cucinato a lungo nella birra chiara, insieme a fettine di mele aspre o prugne secche. Il successo è garantito. Il sapore goloso e irresistibile di questi piatti, infatti, è dovuto alla cottura degli zuccheri residui, presenti nella birra, che creano una nota deliziosamente dolce e caramellata. Passando alle preparazioni dal sapore di mare, il gusto leggermente amaro della birra arricchisce gradevolmente il sapore di vari pesci d’acqua dolce (trota, anguille, carpa), frutti di mare (zuppa di cozze, ostriche) e crostacei (scampi e gamberi). E non è tutto, come dicevamo all’inizio, anche i dessert acquistano un sapore speciale grazie alla birra. Vi sembra strano? Eppure la birra aggiunta alle raffinate pastelle per crêpes, oppure alla pasta per bignè e frittelle, ne ravviva il gusto, rendendole più leggere e delicate, perché svolge la stessa funzione del lievito. In più è ottima per realizzare insoliti sorbetti e gelati. GLI ABBINAMENTI GIUSTI. La birra offre una vasta gamma di abbinamenti in cucina. Ma una prima, importante, distinzione va fatta tra le birre ad alta fermentazione, generalmente più alcoliche e impegnative, e quelle a bassa fermentazione, più semplici e beverine. Non tutte le birre quindi hanno le stesse caratteristiche e secondo gli intenditori ne esistono diversi “modelli”: dalla lager alla stout, dalla doppio malto alle trappiste belghe. Le lager, ad esempio, sono birre a bassa gradazione alcolica, con profumi vegetali e leggere note agrumate che si abbinano molto bene a piatti di verdure, pinzimoni e insalate di tonno. Ma a detta degli esperti le lager sono perfette con la bruschetta o la pasta con olive e capperi di Pantelleria, di cui ne esaltano la freschezza. Le birre a doppio malto, invece, nella versione “chiara” si abbinano gradevolmente con formaggi di media stagionatura e carni bianche, nella versione “scura” (spesso dal gusto deciso di caramello) sono indicate con piatti dalle cotture lunghe e sapori concentrati, come un saporito spezzatino di carne e peperoni. Le birre stout (tipo la Guinness) hanno forti note tostate di liquirizia, caffè e cioccolato che vanno a nozze con piatti dal sapore affumicato ma anche, per contrasto, con sapori tendenti al dolce. Le birre belghe, infine, rappresentano un universo molto variegato, quelle aromatizzate alla frutta, come lampone o ciliegia, sono ideali con i dolci alla frutta, in particolare ai frutti di bosco, e con le macedonie.

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