domenica 19 dicembre 2010

Birre Maestre: Duvel

Dopo tanta ricerca di birre nuove, particolari.. è bello ogni tanto aprire una bottiglia “sicura”, che sai che ti appagherà in un modo o nell’altro.
Non dico che la maggior parte delle birre nuove che assaggio siano cattive o una perdita di tempo, anzi. Soltanto che a volte viene voglia proprio di “quel” gusto, di “quei luppoli”, di “quella” birra insomma. Una volta può trattarsi di un dissetante bicchiere in estate, oppure un aperitivo diverso dal solito, oppure ancora avete bisogno dell’abbinamento perfetto con il piatto di stasera. Le birre che si prestano a fare da “rifugio”, insomma, hanno il pregio di non deludere mai ( di solito ) e quindi a seconda dei gusti ci sono bottiglie che non dovrebbero mai mancare in cantina. Ma quali birre entrano di diritto a far parte di questo fortunato gruppo ? Sicuramente devono essere birre molto buone, ben realizzate e che si distinguano dalle altre per qualche caratteristica peculiare. Ho pensato che queste birre, appunto per questi tratti distintivi, potrebbero essere delle ottime “Maestre” per esempio per riconoscere un certo luppolo, per conoscere meglio uno stile birrario, per capire una tecnica produttiva o per l’originalità della speziatura.
Personalmente, sono molto orientato ad aprire una bottiglia nuova, quando disponibile, rispetto ad una birra già conosciuta, ma ho già avuto modo di “registrare” alcuni prodotti ( a mio parere ) davvero unici e iconici, che vale la pena conoscere, ecco. Vi giro quindi con questa specie di rubrica  le etichette da cui ho potuto imparare qualcosa. Partiamo dalle cose semplci…
Per qualcuno la Duvel sarà addirittura una scelta banale, data la già affermata presenza sul mercato, i volumi di vendita e quant altro. Ciò non toglie che sia un ottimo insegnante almeno per un paio di cose ;)
La Duvel è una strong ale belga di 8,5%ABV, dorata,  caratterizzata dai profumi freschi del luppolo, una importante schiuma e la sua avvertibile “frizzantezza”. Andando più a fondo, usando qualche tecnicismo, si scopre che i luppoli usati per questo “demonio” sono lo Styrian Goldings per conferire l’amaro e il Saaz per l’aroma ( questo è lo stesso luppolo tipicamente utilizzato nelle Pilsner ceche tradizionali ). Rimanendo in tema di profumi, quelli della Duvel vengono spesso descritti con note fresche, erbacee e floreali ( dovute al luppolo ) e di frutta bianca ( direi esteri prodotti dal lievito ) oltre all’alcol.
Oltre a regalare al Saaz un ulteriore punto come luppolo aromatico, la Duvel offre uno dei migliori esempi di schiuma compatta e persistente ( oltre che abbondante, occhio nel versarla! ;) ). Deibenefici di una buona schiuma abbiamo già parlato,  ma questa è davvero unica. Tantè checostituisce davvero un elemento caratteristico di questa birra. Come “bonus”, la persistenza e consistenza di questa schiuma ci permette di verificare un altra teoria ( e confermarla :P ). Si ritiene infatti che le sostanze amaricanti del luppolo tendano a concentrarsi nella schiuma, rendendola quindi ben più amara della birra stessa ( gli homebrewers più esperti ci sapranno spiegare le dinamiche.. ). Infatti se provate a prendere “una ditata” di quella bella montagnola che avete nel bicchiere e la assaggiate… voilà, pannosa amarezza:P !
Detto questo, la Duvel è spesso suggerita come aperitivo, profumato, gustoso e con un finale leggermente secco ( più il leggero amarognolo che aiuta l’appetito :) ). Unico suggerimento: occhio a versarla e occhio anche al tenore alcolico ;)

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