Che sarebbero una accoppiata vincente, ne sono sicuro, ma si tratta di birre diverse.
Come vedete a furor di popolo ricomincio a postare le mie recenti prede, anche perchè la maggior parte di voi mi ha fatto notare che tra le altre cose qui si beve poco. Avete ragione, sono tremendamente indietro con i resoconti quindi eccoci qua, queste me le sono bevute alla vostra
Skizoid di Toccalmatto: Insieme alla Jadis costituisce la linea della stagione fredda del birrificio fidentino ed è una IPA ben diversa dalla cugina Rude Boy. Conosciamo tutti la passione di Bruno per il luppolo quindi non stupisce che a parte qualche eccezione, le loro birre siano tutte tendenzialmente “amare”. In cosa differisce la Skizoid dalla Rude Boy e perchè ve la racconto ? Prima di tutto questa è una interpretazione “all’americana” dello stile ( i luppoli sono Columbus, Chinook e Centennial invece del Challenger e Fuggle usati nell’altra ). Si, certo, li ho letti sul loro sito… ma il punto è che in questa IPA, sopra un gusto leggermente caramellato ho sentito per la prima volta le tanto decantate note “resinose”(qualcuno dice “pinose” ) di questi luppoli, ancor più che nella loro Surfing Hop all’IBF. Quindi bene, bravo, bis, è già una bevuta istruttiva. E poi, finalmente, quello che secondo me mancava alle ultime Rude: meno carbonazione. La bottiglia di Skizoid è finita rapidamente. Forse troppo, ma il punto è che ha davvero una “pazza beverinità”. Devo trovare il modo di assaggiarla a pompa…
Hofblues di ‘T Hofbrouwerijke: Questa è uno di quelli che si potrebbe definire un assaggio complulsivo. Avevo pianificato di bermi, una dopo l’altra, tutte le birre di un certo birrificio ( in giorni separati, si intende ) quando mi è venuta una voglia di una certa stout. Quindi mi è toccato di interrompere la sfilza di bevute verdiane (piccolo spoiler) e attaccare questa belga armato di apribottiglie. Ne è valsa la pena ? Assolutamente si. Appena versata mi si presenta scurissima, con una bella schiuma beige e profumo di caffè e caramello, leggermente vinoso. Il resto è un bicchiere tostato di cacao amaro, con una luppolatura che si fa sentire ma affatto ingombrante. Secondo me vale la pena di assaggiarla perchè, oltre al piacevolissimo gusto, mi sembra che sia uno dei pochi esempi di stout belghe con un contenuto alcolico “abbordabile” invece dei 11,12,13.. gradi di molte specialità ( in questo caso siamo a 5,5%ABV ). Il gusto c’è tutto, ma data la poca carbonazione e il corpo comunque morbido non la vedrei ad “innaffialre” un cremoso dolce al cucchiaio, ma piuttosto del cioccolato sotto l’85% (anche cioccolatini, perchè no).
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